mercoledì 16 maggio 2012

Règles

Paragrafo XIX: Riguardante l'Amore.
 -Un accompagnatrice rinuncia al sentimento dell'amore inteso come vita di coppia: coltiva invece un amore senza confini tradizionali, tenendo il proprio cuore colmo dei migliori sentimenti.Malgrado ciò, un accompagnatrice è di tutti e di nessuno.


Le regole, prima, non sono mai state un problema per me.
Da quelle sociali, a quelle famigliari, a tutta quella serie di regole che mi sono auto indotta, crescendo, nel tentativo di affrontare il 'verse e la vita che mi si prospettava davanti nel modo migliore.
Le regole mi davano sicurezza. Confini stabiliti entro i quali muoversi ed in cui definire gli standard della perfezione.
Le regole non sono mai state un problema, per me.
Prima.


Mi ricordo con disarmante lucidità, gli avvertimenti ricevuti da mon père nel corso degli anni.


-"Prima o poi, questa tua attitudine al controllo di te stessa ti recherà un danno, Melì. Verrà il giorno in cui ti renderai conto che per ogni regola c'è almeno una deroga. Un'eccezione. "
Mi chiedo, talvolta, se non mi abbia celato certe sue doti da sensitivo.
Più probabilmente, la sua infinita intelligenza gli ha sempre consentito di vedere le cose da un punto di vista più ampio, e meno soffocato da quelle imposizioni che Maman ha inculcato in me, forse già con il latte materno.

Dopo Greenwood, dopo il crollo, mi ero data regole precise.
Con la guarigione, ed il recupero della mia integrità e del mio centro, quelle regole mi hanno portato a maturare quella che sembrava  la scelta più ovvia e naturale: la Shouye.
Mi avrebbe concesso di perseguire la conoscenza di cui sono affamata, di ottenere prestigio, accesso a contatti importanti, consolidamento della mia posizione sociale. Nuovi standard di vita, ancora più elevati di quelli che già comunque la mia famiglia mi avrebbe assicurato.
Mi avrebbe concesso l'Arte.
Mi avrebbe concesso tutto.

Dopo Greenwood, mi ero convinta che non sarebbe stato possibile per me credere ancora in determinate questioni, legate ai sentimenti.
Dopo Greenwood, mi ero creata nuove regole. 
Credevo di aver bandito l'Amore. Di poterlo tenere a bada attraverso escamotage puramente razionali. Di poterlo piegare alle mie esigenze e di poter avere il pieno controllo sui moti della mia anima.
Dopo Greenwood, avevo deciso che il principio de "seguire la corrente, senza combatterla", potesse valere per qualsiasi cosa. Tranne che per l'Amore.

Dopo Greenwood, credevo di aver chiuso ogni porta. Credevo...
Credevo molte cose.
Mi ero illusa di avere un pieno e totale controllo di me stessa, delle mie emozioni più profonde, delle mie reazioni.
Mi ero illusa di essere in grado di provare l'Amore incondizionato. Di poter rivolgere il mio cuore a tutti e nessuno, al 'Verse intero, guidandolo attraverso i vortici della corrente, senza permettergli di adagiarsi mai su uno scoglio in particolare.

Non è stato così.
Ed ora mi ritrovo a domandarmi: è stata davvero la scelta giusta? 
O è stata solo...Paura?




-I fidanzamenti ufficiali sono vietati, così come alcuna forma di legame di ogni tipo di origine o cultura che comporti unione sentimentale. L'intrattenere relazioni privilegiate è proibito, a maggior ragione se tenute in luogo pubblico o se esse dovessero diventare palesi, e la punizione è a discrezione della Casa.




Ci sono, in effetti, delle sfumature che non comprendo appieno.
Le regole sono chiare, di solito.
Se una cosa è "proibita", la è in tutte le sue accezioni. 
"A maggior ragione, se..." sottintende forse una certa  larghezza di vedute, o una certa tolleranza per quelle situazioni che si riescano a mantenere sotto controllo, al riparo dagli occhi indiscreti?
E' proibito, ma c'è la possibilità di aggirare la proibizione con il beneplacet di occhi chiusi da parte della Muqin, se certi eventi si tengono relegati ad una intimità che non deve e non può in alcun modo coinvolgere il 'Verse?
Esistono casi similari? Ci sono situazioni simili tra le altre accompagnatrici?
Oggi, Dhemetra, mi ha fatto quasi pensare che sì...ci sia qualcosa di simile.
O, comunque, che non sia io l'unica a trovarmi in questa situazione  ingarbugliata, dalla quale non è così semplice uscire, ed in cui non è affatto semplice districarsi.

Ho ben chiaro quello che voglio. Ho ben chiaro quello che provo.
Quello che ancora non ho ben chiaro, è quanto sarà alto il prezzo da pagare...perché se ho una certezza, è quella di non voler rinunciare a quanto mi è stato donato, in barba ad ogni regola del 'verse.











Aggiornamenti del Regolamento interno:
- Rapporti con l'Alleanza.

In data 14-05-2514 Dopo una seduta straordinaria della Casa di Horizon,
presieduta dalla Nuzi Leroux sono state modificate alcune
sezioni delle regole della Casa.
Si è stabilito che:
1) Nel caso un'accompagnatrice dovesse essere incriminata e subire una pena carceraria
 superiore ad un giorno di reclusione  verrebbe allontanata senza possibilità di reintegro dalla Shouye.

2)Nel caso un'Accompagnatrice dovesse essere incriminata e subire una pena carceraria di
un solo giorno di reclusione  o debba pagare una pena pecuniaria, rimarrà in sede con la possibilità di redimersi. Se dovesse riproporsi la medesima situazione una seconda volta, verrà allontanata senza possibilità di reintegro dalla Shouye.

3)Nel caso l'equipaggio della Nave sulla quale presta al propria attività un'accompagnatrice,
 venisse processato ed accusato di crimini contro le leggi dell'Alleanza con
 conseguente pena carceraria e pecuniaria,
la stessa accompagnatrice dovrà cessare immediatamente la propria collaborazione con tale equipaggio.
Questo vale anche nel caso  fossero dei singoli membri della nave in questione
 ad essere sottoposti ad inchiesta e ritenuti colpevoli.


Altre regole, altre situazioni. Ma tutto si connette, in una ragnatela spessa ed intricata.
Se già prima non avevo alcuna intenzione di rinunciare facilmente ai Phantom, adesso sono più che mai motivata nel cercare un modo per far funzionare le cose.
Motivazione che il discorso di Josephine nel pieno del Crazy Horse non ha fatto altro che aumentare a dismisura. Insieme al panico. Il timore di perdere tutto.


-Risolviamo tutto.


Due parole pronunciate nel calore di un abbraccio, al quale ormai non so più rinunciare.
Sono bastate a riportare la calma nel vortice emozionale che mi aveva colto.
Sono bastate a farmi sentire meglio, a placare il timore per Akurl, la preoccupazione per Zoya, lo sconforto per Dhemetra e Lydia.
Hanno placato il panico.


Sono bastate a farmi sentire protetta, sicura.


Altri pezzi di me e del mio controllo che si sgretolano di fronte alla semplice presenza di qualcuno che c'è, senza dire nulla se non quello che ho bisogno di sentire.
Che mi parla con gli occhi.
Che non chiede nulla, ma mi regala tutto. Ogni giorno.