martedì 8 maggio 2012

Conséquences

Evah mi ha baciata.
Per un attimo, un attimo soltanto ho sentito calore nella sua voce e nella sua vicinanza.
Mi è mancato il respiro...e probabilmente mi sarei sciolta in effusioni di tutt'altro genere se non fosse stata Lei a ritrarsi, nello stesso identico modo in cui ha cercato quel bacio.
Le è servito, sembra, per poter meglio ritrarre le mie labbra.Il ritratto è meraviglioso. 
L'ho portato sulla Banshee mentre ancora mi guardo intorno e cerco un posto da poter chiamare mio, al di fuori della Casa.





***

Non so definire l'incontro... con Brent.
Sotto il cielo stellato di Greenfield,  con la luna sopra di noi ed il ruscello intorno.  
Il respiro quieto di White Star poco distante.Abbiamo visto arrivare l'alba prima di renderci conto del tempo passato e dell'impegno profuso nel vortice del desiderio. Più volte. Con estremo godimento di entrambi.
Non ricordo di aver vissuto un'esperienza simile da molto tempo. 
Sicuramente non da prima del mio ingresso alla Shouye.
Non avrei dovuto, forse.
Non è stato conveniente, di sicuro.Non è stato "sicuro", per nulla.
Se non siamo stati aggrediti da nessuno si è trattato di sfacciata e pura fortuna.
Ma il fremito di concedermi questa libertà, di prendermi coscientemente carico di un momento unicamente ed assolutamente mio, in tutto e per tutto al di fuori dagli schemi imposti dalla Casa e da qualsiasi tipo di vincolo sentimentale...sono felice di non aver rinunciato.Sono felice di averlo condiviso con Lui.
Josephine mi ha messo in guardia sulle sue abitudini. Sorrido, perché francamente non mi interessa quante volte si sia portato a letto il 'verse intero.
Se sia libero o meno....nemmeno.
Brent mi piace.E' affascinante, intelligente, colto, signorile,  dannatamente sexy. Riesce ad accendermi con uno sguardo.Lo sento sulla pelle.Sono irresistibilmente attratta da lui e credo di essermi scoperta, in questo, molto più del lecito.
Ma non mi sento mossa verso di lui da emozioni profonde, che esulino dal desiderio vibrante e dalla passione.


E' solo dannatamente difficile resistergli, quando ce l'ho intorno.
Risveglia un lato di me che credevo sopito, e mi ritrovo a giocare con lui...quello stesso gioco che ci ha portati a trasformare una lezione di ballo improvvisata in tutt'altra danza.




****


Il vero problema, in tutto questo?
Un nome di tre lettere. 
Occhi freddi come il ghiaccio. Una calma che mi plasma i sensi.
La crescente necessità di vedermelo intorno. Di sentire la sua voce. Di guardarlo.
Sentire il suo sguardo che affonda nel mio.
Vederlo sorridere. Sentirlo ridere. Ascoltarlo. 
Accorciare le distanze...


Quelle stesse distanze che cerco di mantenere - con sempre meno successo -, perché ho timore di quello che potrebbe succedere, e di quello che potrebbe succedermi se mi permettessi di comprendere ciò che provo.


Di accettarlo.


Mi piacciono i nostri silenzi. Amo le chiacchierate tranquille a notte fonda...alternanza di piccole confidenze e leggeri scherzi, conditi con il silenzio che ad entrambi è caro.


Mi piace rannicchiarmi sulla poltroncina del copilota quando è lui al timone.
Guardarlo mentre si concentra sulle manovre di volo; ascoltarlo quando mi spiega l'utilizzo dei sensori...mi piace anche la sua espressività così compassata, che lascia spazio a sorrisi disarmanti a volte.


Ho amato ascoltare insieme a lui il Canto dei Pianeti.


Gli ho fatto un ritratto.
E mentre disegnavo mi sono chiesta se questa volta, a conseguenza di tutto ciò che è stato prima, non sono io ad aver trovato il Sole che mi brucerà.




Jan.