giovedì 23 agosto 2012

Promesse

Hall Point, Agosto 2514


L'ufficio è silenzioso, la porta chiusa tiene distante il resto del mondo ma sarebbe pronta a spalancarsi per accogliere Lui, se dovesse liberarsi dai suoi impegni.

Mi godo questo momento di solitudine al termine di una giornata piuttosto intensa, in cui entrambi abbiamo pagato il prezzo del tempo che ci siamo presi a Cap City, solo per noi. per una sera, per una notte insieme, da soli, lontani dallo Skyplex, dalle preoccupazioni, da ogni genere di pensiero.

Luce soffusa, il lettore multimediale che riproduce un arrangiamento per arpa di Rachmaninoff, note piacevoli che riempiono l'aria lasciandomi la possibilità di rilassarmi tra una pratica da sbrigare e l'altra.
Ma la mia mente vola via; sulle ali di pensieri che non riesco a fermare.

Questo pomeriggio è accaduto un fatto curioso, mentre ero al Roadhouse in compagnia di Gab.
Ad un tavolo non distante da noi si stava svolgendo una piccola festa di addio al nubilato. Le amiche della futura sposa l'hanno spinta ad accettare una scommessa, riguardo la possibilità di dare un bacio a Gabriel.
Una ragazza giovanissima, non credo avesse più di vent'anni. Occhi di un azzurro così intenso che mi hanno ricordato quelli di Quinn, e capelli altrettanto biondi. Ho temuto che Gabriel potesse svenire dall'imbarazzo, quando ho visto quanto rosso è diventato il suo viso!
Ma è stato al gioco, e ne sono felice. A volte ho l'impressione che dietro a quella sua timidezza assoluta si celi chissà quale brutto ricordo, chissà quale infelice esperienza. Mi auguro semplicemente che, di qualunque cosa si tratti, riesca a lasciarselo alle spalle. A crescere. Vivere.

Come quella giovane futura sposa la cui felicità era palpabile.

Guardarla, mi ha fatto un effetto strano. 
Non ho potuto fare a meno di ripensare a quello che mi ha detto Brent, l'altra notte. Le sue parole sono stampate nella mia mente e ancora di più nel cuore, per la forza con cui si sono riversate su di me, totalmente inaspettate. Sincere. Sentite. Specchiate nell'azzurro dei suoi occhi, oltre il ghiaccio che offre al resto del mondo. In quel fuoco che arde solo per me.



"Sei... la prima donna, Melie, che mi fa desiderare di avere una vita di coppia normale ... Fedeltà... dedizione... sincerità... 
Eppure so... che non saremo mai una coppia normale...  Tu non mi hai chiesto promesse... io all'improvviso voglio fartene. Ma so anche che Hall Point sarà la mia condanna a morte, Melie... non che cuore posso farti promesse, sapendo che prima o poi... "

L'ho guardato. Credo di essere rimasta a lungo senza dire nulla. Incapace di sciogliere il fiato per il groppo di emozione che mi si è formato in gola. Il cuore ha perso la ragione, pulsando a ritmi del tutto scombinati. Ho sorriso. Ho sentito, dentro, una gioia così pura, così potente da fare quasi male. 
Può lacerare la felicità?
Sì.
Quel "prima o poi..." ci accomuna. Ho cercato di dirglielo. 
Siamo entrambi legati ad Hall Point. A doppio filo. E l'uno all'altra. Ed io...io stessa ho i miei fantasmi da affrontare.
Non oso pensare a cosa accadrebbe se gli succedesse davvero qualcosa. Se proprio adesso che ci siamo ritrovati, che abbiamo compreso quello che ci unisce, che ci stiamo permettendo di viverlo ..mi venisse strappato via. 
Ma non voglio lasciarmi condizionare. Voglio amarlo. Fargli tutte le promesse del mondo. Accettare le sue.


"Non credevo potesse accadere... ma sono contento sia successo."
Non lo credevo nemmeno io.
Non credevo nemmeno possibile che avrei potuto di nuovo amare, e che sarei stata capace di farlo così profondamente come mai era accaduto prima. Ma la felicità che provo, quel calore così intenso da farmi tremare il cuore e le ginocchia ogni volta che mi guarda, mi fa capire che è tutto reale. 
Così come la gelosia strisciante, che scava la carne insieme al tremendo terrore di perderlo.
L'ho ascoltato, in silenzio. Suoni pacati e sinceri, privi di alcun velo.
Le sue mani sulla mia pelle, i miei occhi nei suoi.


"Ieri Sabina Dufour è venuta da me... "
Mi chiedo quanto sia evidente la necessità che ho di controllare me stessa ogni volta che odo pronunciare quel nome. Non credo di essere mai stata così gelosa...così furiosa, prima. 
" Mi ha fatto capire chiaramente che, se fossi stato disponibile, non avrebbe esitato a ... concedersi .  Ma vistati rifiutata ha... reagito male, direi ."


L'unico motivo per cui non perdo il controllo è lì, disteso sul letto al mio fianco e mi sta dicendo che ha rifiutato una donna bellissima, perché mi ama. Ed ha scelto me.
"Mi ha accusato di farmi forza della protezione che mi da Hall Point... e lì ho capito... Hall Point è tutto fuorchè un rifugio sicuro per me... ma è anche la mia vita ormai. Grazie a Donna ."

Non so quale tra le due cose mi ha lasciato più spiazzata. Se il rendermi conto che la stizza per il rifiuto ha portato così fuori strada quella donna, che dimostra di non avere capito proprio nulla di lui...oppure percepire tutto quel risentimento verso Donna.
So quanto lui la amasse. So quanto lei lo ha ferito, lasciandolo solo. Non mi aveva mai lasciato percepire quanta rabbia si porta dentro. Mai fino ad ora.
Credo sia pari alla mia, se non maggiore, nei confronti di Jan.


 "Voglio vivere ogni cosa con te, Melie... ma voglio anche essere sicuro di poterti dare delle sicurezze, e non di aggiungere rischi e minacce."

Mi sono persa a guardarlo. Rendendomi conto, una volta di più, di amarlo così profondamente che sarebbe impossibile descriverlo. Mi toglie il fiato. Mi stordisce.
Mi sono persa nei suoi occhi e gli ho detto ciò che avrebbe già dovuto sapere.
L'unico rischio che non voglio correre è quello di perderlo.
Tutto il resto posso affrontarlo. Possiamo farlo insieme. Che quello che voglio è che lui cerchi di restare vivo. Che si impegni con tutta l'anima per rendere l'impresa impossibile a chi vuole la sua fine.
Che se tutto il resto significa che resterò legata ad Hall Point per tutta la vita, insieme a lui, allora va bene così. Perché la mia casa è ovunque ci sia Brent.

Ho anche ammesso di non comprendere per quale motivo quella donna abbia dovuto muovergli certe accuse, soltanto in virtù di un rifiuto. Che non mi fido di lei.



"Non ti fidi perchè vuole portarmi a letto? Mi ha scritto... si è detta mia amica e si è scusata per quelle accuse. Non mi sento di sbatterle la porta in faccia, ma... non mi fido nemmeno io."

Anche. Ma soprattutto perché qualcosa in lei mi sfugge. E saperla tanto in confidenza con quell'uomo non mi tranquillizza di certo. 
Ma non ci voglio pensare. Voglio godermi la sua vicinanza, voglio godermi il suo calore. Voglio godermi il fatto che dopo tanto tempo siamo, semplicemente, insieme.



"Ti chiedo scusa, Melie .  Ti chiedo scusa per aver tentato di sfuggire a questo sentimento... per averti mentito... per averti allontanata dopo averti amata come si ama la propria compagna, e non una semplice amante .  Forse l'ho fatto... per non dover affrontare questo discorso... questa realtà."


Sento gli occhi umidi. Il cuore fuori controllo.

"Ti ho già perdonato."