lunedì 30 aprile 2012

c-mail incoming message


Messaggio ricevuto da Zoya il giorno 30 Aprile 2012 alle 13:26
c-mail


Dolcissima Amelie,
se stai leggendo queste righe non sarò a bordo della Banshee e probabilmente  sarò da qualche parte tra il Verse e quello che c’è oltre. Non mi preoccupa, è giusto così per gente che come me ha scelto il mestiere delle armi e ha peccati da scontare. Santo cielo, quanto melodramma…
La verità è che non so da dove cominciare, né a dire cosa. Forse c’è troppo o forse sono io a non saper mettere ordine.
Ho passato metà della mia vita ad avere paura, cherubino (so che non ho diritto di chiamarti ancora così). Paura del domani, paura della solitudine, paura di essere tradita, paura di tradire. Delle volte mi sono trovata a pensare che la paura sia lo stato naturale dell’uomo. E’ strano, se ci pensi,  come tutto ciò svanisca quando si pensa di andare incontro a qualcosa di definitivo. Forse è perché su sa che non si dovranno più affrontare le conseguenze delle proprie azioni e il fantasmi del passato. Non lo so, so soltanto che adesso non ho più paura. Quasi.
Adesso, più che altro, ho rimpianti. Di non essere stata meno stupida, intelligente, impulsiva. Di non aver fatto determinate cose invece che altre.
Mi sono innamorata di te (no, questo non è un rimpianto), Amelie. So chi è Amelie. Amo tutto di Amelie. Amelie per come è, per quello che è. Amo Amelie perché è Amelie. Amo ogni singolo aspetto di quello che è, persino quelli che non conosco, perché, dolcissimo cherubino, se si ama si deve farlo senza riserve. Senza mezze misure. Per intero. Non sarebbe amore, altrimenti.
Forse, per una che ha amato soltanto un’altra volta, in vita sua, sono parole arroganti, ma sono quello in cui credo. Una delle poche cose per le quali vale la pena dare tutto.  E ho dato tutto, quella unica altra volta. Sono andata contro la mia famiglia. Contro mio padre e il matrimonio che voleva impormi. Era un miss a modo dell’alta società di New London; molto a modo ha preso il mio cuore e l’ha spezzato. E ho perso tutto; a partire da me stessa. Vorrei che potessero conoscerti, che potessero vedere cosa vogliano dire dignità, coraggio, eleganza.  Perché tu sei questo e ben altro. Dubita che il sole tramonterà, ma non di questo. Il Verse è un brutto posto, Amelie, e sono le persone come me, le persone con la pistola, a renderlo tale. Sono le persone come te a renderlo migliore. Quello che voglio dire è di rimanere come sei perché è quello che ti rende speciale, anche se forse non te ne rendi conto; di esserlo, voglio dire.
Se dovesse succedere il peggio, non pensare di esserne la causa. Non ci sono colpe. Da parte di nessuno. Ecco, questo sarebbe un rimpianto. Che tu possa pensare che, nel caso peggiore, sia colpa tua. Non è così. Non pensarlo nemmeno per un istante. Mai.
E’ strano che mi venga in mente adesso, non sono cose sulle quali indugio spesso, ma se in questo momento dovessero chiedermi se credo negli angeli potrei orgogliosamente rispondere di averne conosciuto uno.
Ho scritto tanto, ma non nel modo che avrei voluto. Rileggendo ho avuto l’impressione che manchi qualcosa. Mi sono resa conto adesso di cosa sia e la musica mi è venuta in aiuto. Questa, Amelie, è una delle mie arie preferite, forse per quel fondo di malinconia che la permea. 

http://youtu.be/y9NcjmDpcB8

Mi mancheranno le nostre chiacchierate. Mi mancherà tutto.
Tua, comunque e a dispetto di tutto,
Zoya