sabato 23 giugno 2012

L'Albatros


L'Albatros Charles Baudelaire

Souvent pour s'amuser, les hommes d'équipage
Prennent des albatros, vastes oiseaux des mers,
Qui suivent, indolents compagnons de voyage,
Le navire glissant sur les gouffres amers.
À peine les ont-ils déposés sur les planches,
Que ces rois de l'azur, maladroits et honteux,
Laissent piteusement leurs grandes ailes blanches
Comme des avirons traîner à côté d'eux.
Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule!
Lui, naguère si beau, qu'il est comique et laid!
L'un agace son bec avec un brûle-gueule,
L'autre mime, en boitant, l'infirme qui volait!
Le Poëte est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l'archer;
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.








"Alla fine un Albatro passò per aria, e venne a noi traverso la nebbia. Come se fosse stato un’anima cristiana, lo salutammo nel nome di Dio.

Mangiò del cibo che gli demmo, benchè nuovo per lui; e ci volava e rivolava d’intorno. Il ghiaccio a un tratto si ruppe, e il pilota potè passare fra mezzo.

E un buon vento di sud ci soffiò alle spalle, e l’Albatro ci teneva dietro; e ogni giorno veniva  a mangiare o scherzare sul bastimento, chiamato e salutato allegramente dai marinari.

Tra la nebbia o tra ’l nuvolo, su l’albero o su le vele, si appollaiò per nove sere di seguito; mentre tutta la notte attraverso un bianco vapore splendeva il bianco lume di luna."
*****
 



Nelle migliori famiglie esistono le mosche bianche. O le pecore nere.
Nella mia, in questo momento, sono io. Pecora nerissima, soprattutto agli occhi di maman.
Mon père si è dimostrato molto meno rigido di quanto io credessi, su determinate questioni.
Per quanto il suo costante "Te l'avevo detto", non sia di gran conforto in taluni momenti.
Ma non manca mai di farmi avere dimostrazioni del suo affetto e della sua fiducia. 
Nonostante tutto, continua ad affidarmi i suoi segreti. Forse, presume che adesso, ancora meno di prima,  io possa , agli occhi del 'verse,  essere l'affidataria di una tale mole di informazioni.


Ma nella nostra famiglia c'è qualcuno che è sempre stato una mosca bianca, e a cui non pensavo da molto tempo. 
Sempre grazie a maman, che non ha mai nascosto quanto poco le piacesse Tante Marie.
Forse per questo, ormai da anni,  non avevo più occasione di vederla alla Magione, o di avere sue notizie che non fossero decurtate dagli eventi salienti, grazie all'intervento censorio della mia amorevole genitrice.
Mi sono sempre chiesta se mon père le lasciasse tutta quella libertà di censura perché in realtà ha sempre trovato il modo di frequentarla ugualmente.
Tante Marie non è effettivamente sua sorella, eppure credo sia una delle poche persone, a parte noi, cui lui si sia veramente affezionato nel corso della vita.


Eclettica, travolgente, sempre in movimento. Una di quelle persone che non si fermano mai nello stesso posto troppo a lungo, e che amano sfidare le convenzioni sociali per puro divertimento.
Avrei forse dovuto aspettarmelo, da lei, un pensiero simile.




"Amelie, mio piccolo virgulto, finalmente ti sei decisa ad aprire gli occhi, ed unirti a noi, gens contraire?Non oso immaginare la giuoia e la felicità di tua madre, ma chère. Ma sappi che sto arrivando da te, con un regalo. Perché questo 'Verse non possa mai riuscire a tarparti le ali, se tu non lo vuoi.
Tante Marie"




E' arrivata, con lo stesso aroma frizzante della spuma marina che si frange sugli scogli. 
Da che me lo ricordi, ha sempre lo stesso profumo: uno strano miscuglio dolce e speziato. Forse è a causa sua che mi piacciono determinati aromi.
E' arrivata portandomi notizie di Bérnard, suo figlio. Quell'uomo così diverso da lei. Che sembra tanto più vecchio, quanto Tante Marie invece sprizza giovinezza da ogni poro.
Sempre inquieto, sempre insoddisfatto, leggermente misantropo. Sperpera il denaro di famiglia in passioni momentanee, per poi dimenticarsene.
Sembra che abbia fatto lo stesso con il "regalo" che Tante Marie mi ha portato.
E ancora non riesco a crederci. Ma i documenti parlano da soli. Ha già provveduto lei stessa al passaggio di proprietà.


Possiedo una nave. Una classe Firefly. 
Mi si è formato uno strano groppo alla gola, salendo a bordo. Ricordi della Banshee. Dell'aria di famiglia che si respirava, quando tutto era diverso. 
L'ho girata tutta, da cima a fondo. 
Ha circa due anni, ma è tenuta piuttosto bene, tutto considerato.
Tante Marie mi ha fatto avere anche un cospicuo gruzzolo, caso mai ci fossero dei lavori da fare.
Non ho fatto in tempo a gioire della sua presenza, che lei è già ripartita. Impossibile imbrigliarla. Ha quasi sessant'anni ormai, eppure ha ancora la forza di un tornado.
Avrei voluto presentarle Jan. Ma lui è di nuovo in viaggio.
Ed io sono qui ad attenderlo con ansia ancora maggiore.
Perché non posso fare a meno di pensare che tutto questo è anche suo. 
O almeno, così lo considero io.
Una nave...con Lui al timone, potrà portarci ovunque vorremo. 
Solcando le volte dello spazio infinito, come un Albatro solca le immensità di blu, tra il cielo e l'oceano.